Il provvedimento tutela i dipendenti che segnalino illeciti (a partire dagli episodi di corruzione) nelle aziende (pubbliche e private).
Via libera definitivo dell’Aula della Camera alla legge sul whistleblowing. Il testo sulla segnalazione di attività illecite nell’amministrazione pubblica o in aziende private da parte del dipendente, integra la normativa sulla tutela dei lavoratori del settore pubblico che segnalino illeciti e introduce forme di tutela anche per i lavoratori del settore privato.
Cosa prevede la legge
Per chi segnala reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato, a partire da casi di corruzione, previste dalla legge approvata a Montecitorio, è prevista una tutela dell’identità oltre alla garanzia di nessuna ritorsione sul lavoro e tantomeno di atti discriminatori. In particolare, il dipendente, pubblico o privato, che segnala all’Autorità nazionale anticorruzione o denuncia all’autorità giudiziaria condotte illecite, di cui sia venuto a conoscenza grazie al proprio rapporto di lavoro, non possa essere sanzionato, demansionato, licenziato, trasferito o sottoposto ad altra misura organizzativa che potrebbe avere effetti negativi. Inoltre, non hanno nessun valore eventuali atti discriminatori o ritorsivi adottati dal datore di lavoro.
L’identità del segnalante non può essere rivelata. Come esplicitato nel testo della legge 179/2017, approvato in data 15/11/2017 , il provvedimento prevede che sia predisposto “almeno un canale alternativo di segnalazione idoneo a garantire, con modalità informatiche, la riservatezza dell’identità del segnalante”.
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