Il Decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 impone alle Stazioni Appaltanti e agli Enti concedenti l’uso obbligatorio di piattaforme di e-procurement certificate per la gestione delle procedure di affidamento contrattuale a partire dal 1° gennaio 2024.
Le regole tecniche relative al funzionamento e ai requisiti delle piattaforme sono state emanate in versione 1.0 il 1° giugno 2023 dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), in collaborazione con ANAC, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e PagoPA.
La digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici (Parte II, Libro I, artt. 19-36 del D.Lgs. 36/2023) prevista dal Codice ha l’obiettivo di creare un ecosistema nazionale di e-procurement, alimentato dall’interscambio dei dati – “interoperabilità” – tra le piattaforme di approvvigionamento digitale e la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) gestita da ANAC, che assicuri standard elevati in termini di sicurezza informatica, protezione dei dati personali, trasparenza, parità di trattamento degli operatori economici e tracciabilità delle operazioni svolte.
Con la determina 218/2023 del 25 settembre 2023, AgID inoltre ha reso disponibile la bozza di “Schema Operativo” che supporta il processo di certificazione delle piattaforme di approvvigionamento digitale, che include in allegato il Modello di interoperabilità, la checklist da inviare all’Agenzia per avviare l’iter di certificazione e la Dichiarazione di conformità.
Che cosa comporta la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti per le Stazioni Appaltanti
Le Stazioni Appaltanti e gli Enti concedenti dovranno operare la gestione digitale completa di tutte le fasi dei contratti pubblici – la pianificazione, la progettazione, la pubblicazione, l’affidamento e l’esecuzione – a partire dal 1° gennaio 2024.
La gestione dovrà avvenire tramite piattaforme certificate da AgID, garantendo l’interoperabilità con ANAC e la possibilità di inviare le schede necessarie all’Autorità per ciascuna fase e tipologia di affidamento.
Inoltre, saranno richieste misure tecniche e organizzative per tutelare la sicurezza informatica e la protezione dei dati personali, insieme all’accesso tramite SPID o CIE e il supporto per utenti europei tramite il nodo eIDAS italiano. L’adozione di atti in formato nativo digitale e la pubblicazione tempestiva e monitoraggio costante dei dati soggetti agli obblighi di trasparenza amministrativa saranno ulteriori requisiti obbligatori.
Certificazione AgID delle piattaforme: 4 domande al Dott. Giovanni Salutari, consulente senior e-procurement DigitalPA
Dott. Salutari, quali sono le fasi principali di cui si compone l’iter di certificazione?
Per certificare una piattaforma di approvvigionamento digitale, il primo passo è inviare la checklist ad AgID, contenente i requisiti tecnici che la piattaforma deve soddisfare. Questo passo deve essere effettuato dal titolare della piattaforma, ossia il soggetto incaricato di assicurare la conformità al Codice del componente certificato. Ricevuta la checklist, AgID comunica al titolare se ha superato il primo step, e in caso affermativo informa contestualmente ANAC, che fornisce l’accesso alla PDND per il test dell’interoperabilità.
A questo punto si hanno a disposizione 60 giorni per collaudare la piattaforma nell’ambiente di test e comunicare i risultati ad ANAC.
Se il collaudo ha esito positivo, AgID provvede a rilasciare la certificazione della piattaforma, informando il titolare ed ANAC. Dopo questa prima fase, occorrerà fare riferimento a organismi terzi di certificazione secondo lo standard ISO/IEC 17065.
A che punto è questo processo? Le tempistiche previste dal Codice sono rispettate?
Il processo di certificazione è in corso per tutte le piattaforme di e-procurement che hanno fatto richiesta. Per quanto concerne DigitalPA, abbiamo superato con successo il primo step e siamo in attesa di indicazioni per accedere alla fase di test successiva. Rientriamo dunque perfettamente nelle tempistiche indicate dalla normativa.
Quale figura si dovrà occupare all’interno dell’Ente dell’invio dei dati ad ANAC dalle piattaforme?
Il RUP, che com’è noto con il nuovo Codice è diventato Responsabile unico di progetto, è la figura designata da ANAC per trasmettere i dati relativi al ciclo di vita del contratto attraverso la piattaforma certificata. Per garantire che sia veramente il RUP a compiere l’operazione, è necessario che ANAC possa identificarlo in modo univoco, e ciò si ottiene effettuando il log in nel sistema tramite SPID.
Una volta che il RUP prende in carico uno specifico fascicolo di contratto, ha la facoltà di nominare dei delegati che potranno svolgere alcune delle funzioni, a loro volta registrati nel sistema e identificati via SPID.
In che modo DigitalPA si sta preparando a questa importante evoluzione nel settore degli appalti?
I concetti di gestione integrata del ciclo di vita del contratto pubblico e di interoperabilità, introdotti dal nuovo Codice, guidano da tempo l’evoluzione della nostra suite di e-Procurement Acquisti Telematici. La piattaforma consente non solo di gestire gli albi e le gare telematiche, ma di avere completo controllo e visibilità su tutto il processo di acquisto, e già oggi include una soluzione specifica per gestire le fasi post-aggiudicazione, oltre a interfacciarsi direttamente con le banche dati nazionali per assolvere alle prescrizioni normative di monitoraggio e rendicontazione.
Data la nostra lunga esperienza e posizione di leadership nel settore, in questi mesi abbiamo collaborato e continuiamo a collaborare attivamente con ANAC e AgID nei tavoli di lavoro con gli stakeholder e attori di mercato, avviati nel 2022. Oltre al contributo dato alla scrittura delle regole tecniche, ogni giorno raccogliamo le esigenze e i dubbi di centinaia di Stazioni Appaltanti in tutta Italia, di tutte le tipologie e dimensioni.
La presenza sia sul fronte di chi scrive le regole che dei soggetti che devono implementarle nella gestione degli appalti ci ha reso immediatamente consapevoli della necessità di progettare una soluzione di interoperabilità che andasse al di là del mero adempimento normativo. Il nostro gruppo di lavoro dedicato, formato sia da figure tecniche che da professionisti con background giuridico e amministrativo, ha puntato da subito sulla massima usabilità, essenziale per semplificare il lavoro dei RUP e permettere loro di gestire i flussi informativi in modo intuitivo, senza timore di errori.
Anche se il nostro core business è lo sviluppo di software, da sempre attribuiamo grande importanza al supporto e alla formazione come strumenti per svelare il vero potenziale della tecnologia. Per questo motivo le Stazioni Appaltanti potranno contare su attività di formazione, consulenza e assistenza tecnica dedicate durante questo delicato momento di implementazione del nuovo ecosistema digitale per il procurement pubblico.
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Grazie alla piattaforma creata da DigitalPA, i Responsabili Unici del Procedimento (RUP) delle Stazioni Appaltanti e delle Centrali di committenza beneficiano del totale controllo e la visione completa su ogni aspetto contrattuale, che include un pannello di controllo centralizzato per l’invio tempestivo delle schede alla banca dati ANAC. La pianificazione, la gestione e la valutazione dell’esecuzione dei contratti viene semplificata attraverso procedure intuitive e in piena conformità con il nuovo Codice dei Contratti Pubblici.
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