Pubblicato in GU il 31 dicembre 2024 e subito esecutivo, il Correttivo modifica e integra il D.Lgs. 36/2023 con 97 nuovi articoli: vediamo le principali novità di interesse per Stazioni Appaltanti e operatori economici.

È in vigore dal 31 dicembre 2024 il Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 209/2024), che introduce importanti aggiornamenti normativi nel settore del procurement pubblico. Pubblicato in Gazzetta GU Serie Generale n. 305 del 31 dicembre 2024, il testo normativo punta a consolidare un settore trainante per l’economia del Paese e a incentivare gli investimenti pubblici, rispettando le tempistiche accordate con l’UE in sede di rinegoziazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Frutto di un processo condiviso che ha coinvolto numerose istituzioni e oltre 94 stakeholder appartenenti al settore pubblico e privato, il decreto Correttivo mira a superare gli ostacoli operativi emersi in corso di applicazione del Codice Appalti 2023 (D.Lgs. 36/2023), intervenendo con modifiche e integrazioni su istituti rilevanti come la qualificazione delle Stazioni Appaltanti, la digitalizzazione degli appalti, il meccanismo di revisione dei prezzi dei contratti pubblici e la tutela delle PMI.

 

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Correttivo Appalti 2025: panoramica delle principali novità normative

 

Qualificazione delle Stazioni Appaltanti

A partire dal 1° gennaio 2025, le Stazioni Appaltanti dovranno attenersi a specifici requisiti per eseguire contratti di lavori, servizi e forniture oltre il proprio livello di qualificazione. Le nuove tabelle C-bis e C-ter forniscono un quadro dettagliato di questi requisiti.

Inoltre, le S.A. saranno tenute a monitorare semestralmente il tempo medio tra la presentazione delle offerte e la stipula del contratto. Se tale intervallo supera i 160 giorni, sarà necessario segnalare le misure correttive ad ANAC.

 

Appalti digitali

Il Correttivo rafforza il ruolo dell’ecosistema nazionale di e-procurement per snellire le procedure. Tra le novità:

Fascicolo Virtuale dell’Operatore Economico (FVOE): in caso di malfunzionamenti tecnici, gli offerenti potranno utilizzare un’autocertificazione, garantendo la prosecuzione delle gare.

Certificazione delle piattaforme PAD: l’AgID definirà i criteri di certificazione tecnica per garantire trasparenza e interoperabilità.

Progettazione BIM: il limite per l’uso obbligatorio della metodologia Building Information Modeling passa a 2 milioni di euro, con il calcolo basato su una stima del costo presunto.

Ruolo e compiti del RUP

Le attività del Responsabile Unico del Procedimento (RUP) vengono ridefinite per adattarsi meglio alle esigenze operative:

  • Possibilità di nomina anche tra il personale di altre PA, se motivato dalla carenza di organico
  • Deleghe operative – ad esempio per l’accesso alle PAD – al personale della S.A., della centrale di committenza o del soggetto aggregatore
  • Obbligo di rilasciare il certificato di esecuzione entro 30 giorni dalla richiesta

 

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