Dal 30 giugno i RUP non potranno più richiedere il CIG sulla Piattaforma Contratti Pubblici (PCP) di ANAC per i microaffidamenti: vediamo come procedere attraverso le PAD certificate.

La digitalizzazione degli appalti prosegue il suo cammino con una nuova importante tappa: dal 30 giugno 2025 è obbligatorio utilizzare le piattaforme di approvvigionamento digitale certificate (PAD) per tutte le tipologie di affidamento, compresi gli affidamenti diretti di importo inferiore a 5.000 euro.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione non ha infatti disposto ulteriori proroghe per l’utilizzo dell’interfaccia web della Piattaforma PCP, che era tuttavia limitato a “impossibilità o difficoltà di ricorso alle PAD”.

Come acquisire i CIG per gli affidamenti diretti sotto i 5.000 euro dal 30 giugno 2025?

modulo AD Fast schede ANAC interoperabilità
Dal punto di vista operativo, cambia lo strumento, ma non la procedura. Per richiedere il CIG dalla piattaforma di e-procurement certificata, occorrerà compilare e trasmettere alla banca dati nazionale ANAC (BDNCP) la scheda AD5, designata per gli affidamenti diretti sotto i 5.000 euro, come da istruzioni dell’Orchestratore.

Dal momento che le schede ANAC sono standardizzate, le informazioni richieste alla Stazione Appaltante o ente concedente saranno le medesime che venivano richieste su PCP.

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È ancora valido l’obbligo di utilizzo del MePA sopra i 5.000 euro?

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), attraverso i pareri n. 2961 del 29 ottobre 2024 e n. 3218 del 30 gennaio 2025, ha chiarito che le piattaforme certificate possono essere utilizzate in alternativa al Mercato Elettronico della PA (MePA), la piattaforma per gli acquisti della pubblica amministrazione di Consip, e alle piattaforme di committenza regionali, per gli affidamenti diretti di importo superiore a 5.000 euro.

Le S.A. hanno dunque la facoltà di avvalersi della propria PAD per questa tipologia di acquisti.

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