La giunta provinciale di Trento ha dato il via con una delibera alla più grande liberalizzazone degli appalti pubblici mai vista. In sostanza, le amministrazioni pubbliche saranno libere di farsi le gare d’appalto, senza passare dall’Apac (l’Agenzia Provinciale degli Appalti…). Anche per importi oltre la soglia europea di 5 milioni di euro.
Lo ha deciso in pre adozione la Giunta provinciale di Trento, su proposta del presidente Maurizio Fugatti, stabilendo che l’iniziativa che prevede la qualificazione di queste realtà sarà sottoposta al parere del Consiglio delle autonomie locali.
«Lo snellimento delle procedure è fondamentale per assicurare a Comuni, Comunità di Valle, enti strumentali della Provincia e amministrazioni aggiudicatrici la possibilità di rispondere in tempi rapidi ai bisogni che emergono nei territori», ha detto Fugatti. Nello specifico, si tratta di una novità che consente alle amministrazioni del territorio provinciale di condurre autonomamente le procedure di gara senza dover obbligatoriamente ricorrere all’Agenzia provinciale per gli appalti e i contratti.
Apac resterà comunque a disposizione delle amministrazioni che non ritengano opportuno svolgere le procedure di gara in autonomia.
Nei primi due anni dopo l’approvazione della delibera, sarà consentito a tutte le amministrazioni aggiudicatrici di svolgere autonomamente le attività di affidamento di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture. In precedenza, questa possibilità era riservata solo al Comune di Trento e alle realtà amministrative interessate dalla gestione associata dei servizi.
Ora sarà consentito, soprattutto alle municipalità di maggiori dimensioni, di svolgere in autonomia le procedure di importo superiore alle soglie europee (5.548.000 euro per i lavori e 221mila euro per i servizi). All’Apac sarà riservato un compito di «controllo collaborativo».
Concluso il periodo transitorio di due anni, una commissione di valutazione istituita all’interno della Provincia (Audit) avrà il compito di verificare il raggiungimento degli requisiti fissati per ottenere la qualificazione. A quel punto, solo le realtà che avranno ricevuto questa sorta di «marchio di qualità» potranno continuare a svolgere le attività di affidamento dei contratti pubblici in autonomia.
Rassegna stampa a cura di www.infoappalti.it.