Con la Delibera n. 7 del 17 gennaio 2023, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 30 gennaio 2023, ANAC ha reso ufficiale il nuovo Piano Nazionale Anticorruzione, il cui obiettivo è quello di rafforzare i presidi di prevenzione della corruzione nelle pubbliche amministrazioni. La norma fornisce importanti indicazioni per la redazione dei principali documenti in materia di anticorruzione (PIAO, PTPCT, misure integrative del MOG 231), soffermandosi sulla metodologia da seguire nel processo di analisi del rischio corruttivo, considerato uno degli elementi essenziali di tali documenti.
La roadmap fornita da ANAC contenuta nell’Allegato 1 – “Check-list per la predisposizione del PTPCT e della sezione anticorruzione e trasparenza del PIAO” e nell’Allegato 11 “L’analisi dei dati tratti dalla piattaforma dei PTPCT” ripercorre le fasi del processo di gestione e valutazione dei rischi.
Uno dei temi portanti del PNA è quello del monitoraggio delle attività poste in essere per contenere i rischi corruttivi. Sul tema anticorruzione si ribadisce come “Il monitoraggio sull’attuazione delle misure di prevenzione e sul funzionamento dello strumento di programmazione (sia esso sezione anticorruzione e trasparenza del PIAO o PTPCT o integrativo del MOG 231) è una fase di fondamentale importanza per il successo del sistema di prevenzione della corruzione. Le amministrazioni e gli enti sono chiamati a rafforzare il proprio impegno sul monitoraggio effettivo di quanto programmato”.
Solamente attraverso una continua attività di controllo è infatti possibile valutare l’efficacia delle azioni intraprese, misurare i risultati ottenuti per ricalibrare e modificare, se necessario, il piano d’azione. Da un punto di vista pratico, dotarsi di strumenti digitali diventa indispensabile: la gestione, il controllo e il monitoraggio delle misure contenute nei modelli 231, nei Piani triennali di prevenzione della corruzione e della trasparenza devono avere strumenti idonei, aderenti alla normativa e che consentano una facilità e una tracciabilità che solo uno strumento digitale adeguato può dare.
Tra gli obiettivi strategici da prevedere il PNA cita espressamente la digitalizzazione dell’attività di rilevazione e valutazione del rischio e di monitoraggio. La stessa ANAC suggerisce di “utilizzare strumenti e soluzioni informatiche idonee a facilitare l’attività di monitoraggio” (PNA – 5.1.1) e di evitare invece monitoraggi solo formali che magari consistono in un’attività di ricezione passiva dei riscontri forniti dai responsabili senza alcuna ulteriore verifica e/o controllo.
Il rischio va affrontato e controllato perché “Un monitoraggio effettivo consente di accertarsi dell’attuazione delle misure programmate e di tracciare i casi in cui le misure, pur se attuate, in realtà sono perfettibili e possono essere rese più sostenibili, concrete, chiare, utili e non ridondanti”.
Gestione del rischio: un’attività imprescindibile
Ricordiamo che in caso di approvazione del PTPCT, del PIAO o delle misure integrative 231 senza misure per la prevenzione del rischio nei settori più esposti è prevista a una sanzione amministrativa pecuniaria non inferiore a euro 1.000 e non superiore a euro 10.000. La valutazione e la mappatura dei rischi rientrano anche tra i principali adempimenti previsti dalla norma la quale richiede alle pubbliche amministrazioni di mappare i processi interni in modo da individuare e presidiare le aree di attività maggiormente esposte al rischio di corruzione.
SafeRisk: la soluzione digitale per la prevenzione e il monitoraggio del rischio
SafeRisk è il software per la gestione del rischio che, grazie a un processo guidato, semplifica la mappatura, la gestione e il monitoraggio di ogni tipologia di rischio. In particolare, il modulo MOG 231 Risk & Compliance risponde perfettamente alle esigenze delle società pubbliche tenute all’osservanza del D.lgs. 231/2001, della Legge 190/2012 e del PNA. La piattaforma aiuta RPCT e Organismi di Vigilanza nella mappatura dei rischi corruttivi e suggerisce le azioni di prevenzione da porre in atto per scongiurare eventuali sanzioni. I responsabili dei processi di risk management saranno inoltre in grado di monitorare l’andamento delle misure di riduzione dei rischi per valutarne l’efficacia nel tempo e apportare le modifiche al piano d’azione e di mitigazione.
Con SafeRisk:
• assicuri piena compliance ai dettami normativi
• ottieni una fotografia oggettiva dello stato di esposizione dell’organizzazione
• implementi un sistema di risk management utilizzabile nella gestione del Modello Organizzativo 231 (Dlgs. 231/2001)
• semplifichi il processo di risk assesment e ottieni report utili per integrare PTPCT, PIAO e documenti relativi al Modello Organizzativo 231
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