Il processo di “Transizione Digitale” ha come obiettivo la realizzazione di un’amministrazione digitale e aperta, che offra servizi pubblici digitali facilmente utilizzabili, sicuri e di qualità, tali da garantire una relazione trasparente e aperta con i cittadini.
Il CAD (Codice Amministrazione Digitale) Dlgs 82 del 2005, aveva già evidenziato l’esigenza di programmare questo processo di trasformazione digitale, tuttavia senza accompagnare questa necessità con prescrizioni specifiche. In questo senso, anche il Responsabile per la transizione al digitale, figura introdotta nel 2018, non era riuscito a dare organicità ai poteri e alle attività sanciti dall’art. 17 del CAD.
DL Semplificazioni e Piano Triennale: obblighi e sanzioni
Recentemente sono stati introdotte direttive specifiche sulla materia: La L. 120/2020 ( prima DL Semplificazioni) e il Piano triennale per l’informatica 2020/2022 dettano alcuni obblighi e relative sanzioni alle Amministrazioni, e illustrano inoltre una metodologia per “impostare” la pianificazione del processo di digitalizzazione.
La Legge “Semplificazioni” impone, inoltre, l’obbligo dal 28 febbraio 2021 di integrare nei propri sistemi informativi il Sistema Pubblico di Identità Digitale – SPID come sistema di identificazione per l’accesso ai servizi digitali.
Sotto la guida del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD), che deve garantire operativamente la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, occorre pertanto andare nella crescente digitalizzazione dei processi delle organizzazioni pubbliche.
La digitalizzazione dei servizi: Accesso Civico
Esempi concreti di questi processi da digitalizzare sono l’Accesso Civico e la gestione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico.
Con l’Accesso Civico in base all’art. 5 del Decreto Trasparenza, “chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni”: svolta epocale che consente di accedere non solo alle informazioni che rientrano negli obblighi di pubblicazione dell’Amministrazione, ma anche ad ulteriori dati e documenti.
La ricezione delle istanze avviene spesso allo sportello o tramite posta ordinaria o telematica, lasciando alla singola Amministrazione l’onere di organizzarne lo smistamento, l’assolvimento e pubblicazione nel Registro degli Accessi, giostrando tra richieste pervenute da differenti canali.
Dotarsi di uno strumento per la digitalizzazione del processo consente di ottimizzarne la gestione, grazie alla presenza di notifiche di ricezione e automatismi di smistamento, archiviazione e pubblicazione. Si garantisce così efficacia, efficienza e si riduce il rischio di inadempienze normative.
La digitalizzazione dei servizi: URP
D’altra parte, la Legge 150/2000 sulla “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni” rappresenta ancora oggi un riferimento per l’istituzione dell’URP che ora deve necessariamente divenire servizio nativo digitale e prevedere l’accesso con SPID.
Pertanto attivare un canale digitale per la completa gestione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico appare essenziale per far fronte agli obblighi normativi e alla situazione sanitaria corrente.
Gli applicativi Accesso Civico PA e ProntoURP, certificati da AGID, consentono di gestire informaticamente tutte le istanze ricevute e garantire l’accesso agli utenti anche tramite SPID, grazie anche ad un’integrazione nativa con il sistema, alla disponibilità della versione APP e all’interfacciamento con i vari sistemi di protocollo.
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Durante il Webinar on demand “Transizione digitale: la guida completa” il Dott. Maurizio Cari approfondisce le funzioni dell’AgID, il ruolo del Responsabile alla Transizione Digitale (RTD) e il Piano Triennale per l’informatica nella PA. Durante il corso vengono inoltre analizzati gli strumenti per agevolare il processo di digitalizzazione, individuando gli obiettivi e le sanzioni in caso di mancata pianificazione del processo di trasformazione.
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